Maria José Siri è Aida all’Arena di Verona

Continua il successo del 96° Festival Lirico dell’Arena di Verona con il titolo per antonomasia: Aida di G. Verdi. Nella calda serata del 14 luglio un cast prestigioso in cartellone, specialmente per le protagoniste femminili, con Maria José Siri e Violeta Urmana.

 

Con oltre le 650 presenze ad oggi, Aida si conferma il titolo più rappresentato all’Arena di Verona, e piace sempre al pubblico assistere alla messa in scena di questo capolavoro che non manca mai di stupire. Meglio ancora se a calcare il palcoscenico sono artisti che per la loro bravura e professionalità non hanno bisogno di presentazioni. Così è accaduto per la quinta recita di Aida all’Arena di Verona: sul palcoscenico si sono avvicendate una grandissima Maria José Siri, nei panni della schiava etiope di Amneris, quest’ultima  interpretata con magnificenza da una altrettanto grande Violeta Urmana, accanto a loro Marco Berti, Romano Dal Zovo e Sebastian Catana.

La messa in scena di Franco Zeffirelli del 2002, che ne ha curato regia e scene, ritorna dopo qualche anno sul palcoscenico areniano in una lucente Aida, ben costruita e funzionale.

Aida- Maria José Siri
Aida

La grande piramide rotante posta al centro del palcoscenico contornata da scale e sfingi, ha concentrato tutte le scene ai propri piedi senza creare confusione, anche nei frequenti movimenti di massa a suon di musica, che hanno creato un effetto coreografico molto interessante, studiato nei minimi dettagli e ordinatissimo e che ha catturato l’attenzione delle migliaia spettatori che gremivano poltrone e gradinate dell’anfiteatro.

A parte qualche piccolo scollamento tra buca e palco all’inizio, tutto si è dipanato in modo fluido grazie appunto anche alle voci sul palco che sono risultate ben all’altezza della situazione.

Il comparto maschile ha dominato con il Radames di Marco Berti con potente squillo e timbro chiaro, peccato che abbia abusato di portamenti troppo vecchio stile, riuscendo comunque a convincere il pubblico in un finale appassionato, leggiadro e ricco di sfumature.

Aida- Maria José Siri
Marco Berti

Non da meno Il Re di Romano Dal Zovo che, sin dalle sue prime note, ha ipnotizzato il pubblico con magnetica vocalità incisiva, favorito anche da una bella presenza scenica che ha giocato a suo favore.

Ma, come accennato, le punte di diamante della serata sono state le due protagonisti femminili, Amneris e Aida, rispettivamente  interpretate da Violeta Urmana e Maria José Siri. La voce della Urmana è stata possente, ricca di armonici sugli acuti e controllatissima sul grave. Ammirevole anche la sua capacità interpretativa nel passare dalla donna amica e poi traditrice, a quella disperata e afflitta per non essere riuscita a salvare il suo amato Radames.

Aida- Maria José Siri
Violeta Urmana

Centratissima nel ruolo l’Aida di Maria José Siri: controllo del fiato perfetto, suoni sempre coperti, è passata dal grave all’acuto con una facilità disarmante, senza comunque mai perdere il corpo vocale e l’intenzione. La sua Aida è stata appassionata ma allo stesso tempo fragile, e bellissime sia le arie che i duetti con i suoi compagni di palcoscenico. Un leone ruggente che sa il fatto suo.

Aida- Maria José Siri
Violeta Urmana e Maria José Siri

Plausi meritati anche a Sebastian Catana  per il suo Amonasro, al Ranfis di Rafal Siwek; lo stesso dicasi per il  resto del cast che ha visto impegnati Antonello Ceron in un messaggero  e Arina Alexeeva nel ruolo della Sacerdotessa.

Eleganti e raffinati i primi ballerini Beatrice Carbone, Petra Conti e Gabriele Corrado, coordinati da Gaetano Petrosino, e impegnati nelle efficaci coreografie di Vladimir Vasiliev. Altrettanto efficaci i costumi di Anna Anni, curatissimi e ben costruiti, che hanno brillato per tutto il tempo sul palcoscenico ai piedi della grande piramide egizia.

 Jordi Bernàcer ha diretto con impeto l’Orchestra della Fondazione Arena, in un turbinio di colori e ritmi che non hanno però disturbato affatto il palcoscenico, tenendo alta l’attenzione verso i protagonisti e seguendoli in ogni istante. Perfetta la concertazione nella celebre marcia trionfale, con sonorità genialmente distribuite in tutto il grande spazio areniano, dove ogni singolo effetto ha trovato il suo posto come in un mosaico, in una fitta trama che ci ha tenuti immobili, attenti ed emozionati per diversi minuti.

 

Aida- Maria José Siri
Aida

 

Bravissimo come sempre anche il Coro dell’Arena di Verona curato da Vito Lombardi. Da evidenziare il comparto femminile, emozionante e applauditissimo specie all’inizio del secondo atto nel coro delle schiave “Chi mai fra gl’inni e i plausi”.

Una leggera pioggia ha costretto a una piccola interruzione di mezz’ora, ma tutto è poi ricominciato e concluso nei migliori dei modi. Percepibile la piena soddisfazione del pubblico durante tutta la serata terminata con scroscianti applausi e sonori apprezzamenti.

Photo©ENNEVI

Salvatore Margarone

Manifesto_Aida - Maria José Siri

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